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VideoGame
Magazines List
Riviste italiane di VIDEOGIOCHI anni
80.
Ricordi personali di un milanese.
Ho comprato riviste di videogiochi sin da molto piccolo e questo è il
mio piccolo ricordo...
VIDEOGIOCHI 1983
Fiat lux. Un
amico aveva comprato il primo numero di "videogiochi" ed in quanto
affascinato seguii le sue orme. All'epoca ero un possessore di
Intellivison ma avevo altri compagni di classe che possedevano pure un
Atari VCS. Rimasi affascinato da NASL Soccer che girava in vetrina in
un negozio di giocattoli in Piazza Argentina a Milano e questo è stato
il titolo che più mi ha convinto (o meglio ho convinto) a comprare la
console. All'epoca ero poco più di un bambino senza delle "entrate" e
ogni cartuccia costava 49.000£ o 59.000£...veramente una bella cifra
per l'epoca. Inoltre la mia paghetta settimanale veniva da me anche
convertita in "200 lire" per giocare ai coin-op nei bar sotto casa.
Potete quindi capire bene che non possedevo chissà quanti giochi in
quanto la pirateria NON esisteva proprio. Ricordo che il mio amico di
sopra comprò Pitfall! per Inty (era forse
il gioco più conosciuto all'epoca) al prezzo di 99.000£ cioè il doppio
del prezzo di una cartuccia normale. Inutile dire che non lo comprai
mai ma lo giocai a casa sua... Mi piacevano inoltre i famosi
"schiacciapensieri" quella della Nintendo Game & Watch per
intederci (recensiti sulla rivista) e quindi mi ritrovavo con ancora
meno soldi da
spendere in cartuccie per Inty... C'era il famoso "Vulcano" in piazzale
Loreto (un negozio sotterranneo) che aveva tutti gli ultimi Games &
Watch, c'era Grazzini di Via Mauro Macchi, c'era il negozio SuperGames
in Via Vitruvio (il primo...quello lungo e stretto) e poi la mitica GBC
di Via Petrella (giu dalla discesa a destra...). Tornando più nello
specifico nella rivista questa era molto simile
all'americana Electronic Games (ma io all'epoca non lo sapevo) con
tutto quello che ci poteva aspettare...dalla posta, ai gioci da bar, ai
flipper, al mercatino, classifica punteggi e videogare fino alle
recensioni di videogiochi "a che gioco giochiamo" senza alcun giudizio
globale. La posta merita una menzione particolare perchè "videogiochi"
era anche
(e soprattutto) la posta che portava via parecchie pagine. Questa
sezione era infatti piena di disegnini dei lettori tanto che c'era pure
una sezione "la busta del mese". In quelle pagine c'erano decine di
pacman o di qbert disegnati da ragazzini (vabbè lo ero anch'io) le
"idee di gioco" (sviluppo sulla carta di giochi) e pullulava di domande
del tipo: "a livello di grafica è meglio l'Inty o l'Atari?". Pure io ho
cercato di entrare nelle pagine dei record (senza mai riuscirci) così
come pure io avevo dei dubbi esistenziali che avevo nella testa "ma i
giochi CBS, Activision, Parker e Imagic girano solo su Atari o posso
usarli anche sul mio Intellivision?". Nonostante il lettore medio fosse
un 12-15 enne (come lo ero io
d'altronde) la rivista era ottima sotto tutti i punti di vista e poteva
benissimo essere adatta a un pubblico più adulto. Fin dai primi numeri
c'erano le rubriche "di fronte al fatto computer", articoli in cui si
parlava di fantomatici articoli di giochi che io leggendoli capivo
erano "fatti con il raggio laser" (ma vi ricordo che ero un ragazzino)
o interessanti novità come il Supercharger per VCS... Del crash dei
videogiochi del 1983 in america nemmeno a parlarne e io
totalmente ignaro di quello che stava succedendo oltre oceano...
VIDEOGIOCHI 1984
La rivista
rimaneva ai suoi livelli di qualità (cioè molto elevati) ma questo è
stato almeno per il sottoscritto un anno di transizione molto
importante. Il mio amico di Pitfall! riuscì a farsi comprare un
Commodore 64 mentre io almeno nella prima parte dell'anno ero bloccato
con il mio Intellivision. Almeno le cartuccie (quelle vecchie)
costavano la metà di quanto costavano l'anno precedente. Ad ogni modo
anch'io volevo farmi comprare un computer (per studiare ovviamente mica
per giocare!). Il fatto è che lui riusciva ad avere su cassetta decine
di giochi
gratis (piratati ovviamente, ma con il nome originale ancora prima
delle famose raccolte da edicola) e quindi lo volevo fare anch'io. Con
l'inaugurazione della nuova rivista "Home Computer" risultava ormai
evidente la fine delle console per giocare. Tanto è vero che oramai si
sapeva cosa era successo in america l'anno prima (ricordo un articolo
sulla rivista in cui si parlava dell'uscita della Mattel dal mercato
dell'elettronica e della crisi di Atari) e verso la fine dell'anno
anche di quanto successe nel regno unito con il fallimento della
Imagine (la prima Imagine...non l'etichetta acquistata più tardi dalla
Ocean per le sue conversioni da coin-op). Ad ogni modo anche sulla
rivista si capiva che era in ballo una
battaglia di formati...cosa scegliere?. Il Texas, il C64, il Vic20, lo
Sharp, lo Spectrum... All'epoca la parte che mi interessava di più
della rivista era quella
dei giochi da bar e delle strategie (fatte benissimo) da Hyper Olympic,
Tutankham, Space Pilot (tutti nel bar di Via Lumiere...) a Bomb Jack e
Dragon's lair (bar Verdi di Via Venini..questo bar esiste ancora) o la
sala giochi Alpino di Serina (dove passavo le vacanze estive)...
Ricordo anche la rubrica "l'avventura è l'avventura" con i vari giochi
Infocom...ma ero ovviamente troppo piccolo per apprezzarla (avrei
recuperato 4-5 anni dopo comunque!). Ad ogni modo questo ci porta fino
all'estate dove con la mia promozione
riuscii ad avere anch'io il Commodore 64 mentre il mio amico gia
pensava di comperarsi un disk drive (il mitico lettore floppy 1541 che
all'epoca costava più del computer stesso!). Il recuperare giochi pirata
non era difficile (pure nei negozi stessi,
"vuoi l'originale o la copia?") tuttalpiù il problema erano i
caricamenti lentissimi se non c'era il turbo load e se c'era da stare
attenti all'azimuth (un vero incubo!). E' qui cho ho cominciato a comprare i vari "Commodore User", "Personal
Computer Games", "Computer & Video Games" per avere tutte le
informazioni aggiornate su che giochi prendere (ovviamente piratati).
Continuavo a comprare "Videogiochi" ma il problema era il fatto che,
come giusto, recensiva giochi solo ufficialmente importati in italia
(Mastertronic, US Gold, Epyx...cioè molto pochi) ma io e il mio amico
volevamo vedere praticamente tutta la produzione di software per C64
mondiale...
VIDEOGIOCHI 1985
La rivista era
ormai interamente dedicata ai videogiochi per computer ma la crisi si
era fatta sentire anche in Italia. La rivista "Home Computer" fu chiusa
mentre ricordando quei tempi penso che 99 copie su 100 (forse di più)
che giravano sui computer dei tempi erano pirata. Tantopiù che le
edicole
vennero invase da cassette contenenti 30 giochi a 15.000£. Comprando
anche ZZAP!64 versione inglese per me era divertente scoprire il nome
del
gioco italianizzato che avevo gia visto sulle riviste inglesi... Credo
che questo fu anche il vero problema di Videogiochi.."recensite
solo giochi vecchi e sorpassati" scrivevano alcuni ma la linea
editoriale era quella di recensire solo i giochi importati
legalmente in italia quindi senz'altro corretta. Certo vedere giochi
recensiti come "Summer Games", "Ghostbusters" e "Impossibile Mission"
importati a cifre folli quando ce li avevano tutti piratati da due o
tre mesi non era certo il massimo. Ma era un periodo così, le cassette
venivano vendute anche al mercato di frutta e verdura di Via Benedetto
Marcello insieme a quelle musicali senza nemmeno il titolo cambiato e
che ad neofita potevano sembrare originali... A me la rivista
continuava a piacere anche perchè l'inglese non lo
conoscevo benissimo e ricordo bene quando lessi "chi ha finito
Ghost's n' goblins si è visto dire che lo doveva rigiocare e vincere
con lo scudo" o qualcosa di simile. La rivista cercava di fare del suo
meglio con i giochi da bar, con la rubrica dedicata all'avventura e
provò anche ad avventurarsi nei listati ma era evidente che in soli 2
anni il mondo dei videogiochi era cambiato completamente.
VIDEOGIOCHI 1986-1987
Cosa dire?. La
fine di un epoca. Lo studio Vit lascia la rivista per iniziare
l'edizione italiana di ZZap!64 e quello che rimane di Videogiochi è una
rivista molto dimessa che niente aveva a che fare con quella
precedente. Ricordo ancora le riviste lenzuolo sopra allo scaffale
dell'edicola di Via Cavalcanti. Continuai a comprarla fino all'ultimo
numero e meno male che lo feci viste le quotazioni che hanno oggi gli
ultimi numeri su Ebay...
ELECTRONIC GAMES 1984
Un anno dopo
"Videogiochi" l'italia è pronta per la seconda rivista di vidogiochi
che prende i diritti della più famosa rivista americana. All'epoca io
riuscivo ad ottenere qualche numero della versione USA (libreria in
centro città) ma non essendo
ancora un gran conoscitore della lingua di albione fu per me molto
interessante associarla a "Videogiochi" che gia compravo. Dire che
Electronic Games italiano copiava in tutto per tutto
Videogiochi è senz'altro vero ma è pure vero che Videogiochi copiava
tranquillamente lo stile di Electronic Games americano quindi non è il
caso di dare contro alla creatura della JCE. Quindi posta con disegnini
di lettori, news, recensioni, hi-score, strategie, mercatino...insomma
tutto uguale. Quello che ricordo di questa rivista erano però le
pubblicità "inglesi"
tra le pagine (cosa che Viggì non aveva) e soprattutto le interviste e
le gare di videgiochi tra persone famose dell'epoca che fossero attori,
cantanti o calciatori. Ricordo anche i vari gadget che aveva, tra gli
adesivi e le magliette e rispetto a Viggì il fatto che davano dei
giudizi ai videogiochi (da 1 a 5 pallini). Gia da Settembre però i
diritti americani vengono lasciati cadere e la
rivista
diventa completamente fatta e scritta da redattori italiani.
Generalmente la consideravo migliore di "Computer Games" ma inferiore a
"Videogiochi".
EG GAMES 1985-1986
Qui devo dire
che parlo a posteriori. Ricordo che smisi di comprare la rivista perchè
diventata troppo seriosa per i mieri gusti (e all'epoca compravo gia
VideoGiochi, Commodore Time e Zzap! solo per restare in italia).
Sfogliando i numeri che vedo su archive.org capisco pure il perchè.
Articoli molto seri, una marea di listati, educazione sui computer e
recensioni che sono ridotte a qualche paginetta. Vedo che spingevano
l'MSX fino all'assurdo (ancora nel 1986!) e non mi meraviglia abbia
chiuso subito dopo, anzi onestamente pensavo avesse chiuso ben prima.
COMPUTER GAMES 1984
Alberto Peruzzo
all'epoca era un editore conosciutissimo con tantissime pubblicità in
televisione soprattutto per le sue enciclopedie (e periodici) anche se
io da studente avevo a casa quella della Curcio. Comunque era la terza
entrata nel mondo delle riviste dei videgiochi
italiane e senz'altro da prendere in considerazione. La rivista aveva
acquistato i diritti dell'americana "COMPUTER GAMES" e aveva una parte
copiata e tradotta direttamente da questa oltre che una parte inedita
scritta da redattori italiani. Per il resto come "Electronic Games"
della JCE cerca di copiare in tutto e per tutto "Videogiochi" della
Jackson con news, recensioni di giochi, schiacciapensieri, giochi
arcade, mercatino e pure qualche listato. Avendo i diritti dell'omonima
rivista americana ci sono anche interviste a programmatori famosi.
Fondamentalmente era anche interessante ma totalmente inadeguata in
rapporto qualità/prezzo rispetto alla rivista Jackson. Ricordo che la
comprai fino al numero della cassetta allegata e solo recentemente ho
scoperto che si trattava proprio dell'ultimo numero in quanto poi
diventava parte integrante (qualche paginetta) di un altra rivista
Peruzzo "Futura" che non era specifica di videogiochi. Una vera meteora
ormai dimenticata da tutti.
ZZAP! 1986
Con
"Videogiochi" ormai ridotta ai minimi termini e che veniva da me
acquistata solo per abitudine e un "EG computer" che ormai era tutto
fuorchè una rivista di videogiochi (e che avevo smesso di comprare gia
da un po') questa era esattamente la rivista giusta al momento giusto.
Comprando gia Zzap!64 da qualche mese rimango un po' deluso dal numero
dal numero di pagine (inferiori) e al numero di videogiochi recensiti
(meno, ma d'altronde solo quelli importati ufficialmente in italia) ma rimasi
comunque entusiasta di poter leggere in italiano notizie sui giochi del
momento. All'epoca acquistavo oltre ai titoli gia citati le inglesi
Commodore User e Computer & Video Games (per i quali all'edicolante
sotto casa arrivava un solo numero proprio per me, così non avevo
bisogno di andare alla libreria in centro città!) ma Zzap! italia fu un
po' una rivista "mitica" un po' per tutti i videogiocatori italiani
dell'epoca gia dai primissimi numeri. Fu una sorpresa per me vedere che
la gestione era affidata allo staff "studio vit" di "videogiochi" ed
ancora più dal fatto che oltre al C64 trattava anche C16, Vic20 e pure
lo spectrum cosa che non faceva la versione inglese... I "giudizi" in
percentuale hanno segnato un epoca (anche di polemiche) con i "giochi
caldi" (sizzler) e le "medaglie d'oro". La rivista era impaginata a
partire dalle splendide copertine di Oliver
Frey e mi piacevano moltissimo (qualcuno all'epoca non era però
d'accordo) i vari "rockford" e "thingie" sulle varie pagine. Ricordo
con piacere anche la pagina di "mago merlino" per l'avventura. In quel
periodo il mio inglese era scolastico cioè molto scarso, le avventure
solo testuali e seppur possedendo (ovviamente piratati) i giochi
magntic scrolls, tellarium e il "famosissimo" Zork della Infocom non è
che ci capissi molto. Però avevo una grande considerazione per chi
riuscisse a giocare con quel tipo di giochi. Ero infatti molto più
interessato alla pagina arcade (giochi da bar) che riprendeva quella
che gia leggevo su "videoegiochi" tantopiù che questa non c'era
nell'edizione inglese e alle mappe/trucchi/soluzioni. Le mappe
disegnate erano infatti bellissime ed essendo felice possessore di una
semplice cartuccia "reset" ero in grado di inserire le "poke" e le
"sys" che mi servivano per vite infinite che venivano pubblicate ogni
mese...
ZZAP! 1987
Il 1987 è la
prima annata d'oro di Zzap!. Grazie a una produzione immensa di giochi
per C64 e la progressiva maturazione dei programmatori e anche dei
videogiocatori. Lo si vede dalla posta che è molto diversa da quella di
"videogiochi", direi molto più matura e molto più polemica. Per chi ha
vissuto quei tempi e ha letto la rivista avidamente come il
sottoscritto nomi come F.SS. o Marco Spadini fanno riafforare ricordi
indelebili. Si polemizza su tutto ma in particolare sui giochi
recensiti che erano solo quelli distribuiti e imporati legalmente in
italia, sui giudizi globali, sui confronti di Zzap! rispetto la
controparte inglese e rispetto alla vecchia "Videogiochi". Insomma i
tempi di disegnini e delle domande "quanti colori ha il Coleco?" erano
oramai terminati. Le "caricature" dei redattori italiani erano presenti
nelle varie pagine per recensire i giochi "non C64" mentre spesso e
volentieri si discostavano dai giudizi della versione inglese e
aggiungerei giustamente. Ricordo un Xeno a 86% mentre gli inglesi gli
diedero 30%.
Ricordo le pagine di pubblicità di "lasernet" tramite videotel (un
internet antesignano) per il quale mi sembrava una cosa assolutamente
futurista ma che non utilizzai mai. Ero troppo piccolo. Mentre le
pagine si riempivano di giochi testuali (Infocom, Magnetic Scrolls,
Level 9..) che come l'anno precedente non erano ancora alla "mia
portata" almeno fino alla pubblicazione a fine anno di Maniac
Mansion... Lo "scorelord" era un altra delle mie rubriche preferite, a
distanza di
tempo trovo molto ingenuo fare una foto allo schermo con il record e
spedirla (ovviamente per posta cartacea) alla redazione esattamente
come in "viggì". Verso metà anno compaiono le recensioni per 16
bit (Atari ST e Amiga) e
dopo aver visto le splendide schermate di "Defender of the Crown" il
mio obiettivo era riuscire a farmi comprare un computer a 16 bit in
modo da "non dovere più giocare in sala giochi". Quell'anno mi rimane
il ricordo del diario di Braybrook (Morpheus era
stato sopravvalutato) e la pagina dei trucchi sempre più belli e
interessanti in particolare le mappe. In quel periodo sosituì il mio
"reset" a una vera e propria cartuccia che "frizzava" i giochi
permettendomi di modificare sprite o cercare poke... Il numero di
pubblicità di negozi che vendevano computer e videogiochi
era notevolissimo...penso di essere entrato in tutti i negozi
dell'epoca qui a Milano dalla Newel, alla BCS fino a quel bugigattolo
di VideoGames in Via Vitruvio (il mio preferito). Erano praticamente
tutte delle "centrali di copiatura". Per chi non aveva il disk drive
(che all'epoca costava più del commodore 64 stesso!) c'erano invece le
cassette in edicola piratate con il nome cambiato. Io stesso andavo
personalmente alla SIPE per prendere alcune "Hit Parade". L'alternativa
era comprare cassette con il nome originale (che sembravano originali!)
tipo le Armati che acquistavo da Rivola in Via Mauro Macchi o al
mercato ma che costavano comunque 5.000£ (anzichè 12.000£
dell'originale...) Solo la Softmail di Como e la GBC di Via Petrella
(giu dalla discesa a
destra!) non vendeva giochi piratati. Spesso i negozi avevano una copia
di Zzap! sul bancone come riferimento dei giochi pirata che vendevano...
ZZAP! 1988
Il 1988 è la
seconda (e secondo me ultima) annata d'oro di Zzap!. Questo soprattutto
grazie a una produzione impressionate, ogni mese, di
vidoegiochi per Commodore 64 ed alla versione inglese della rivista che
non avrebbe mai più raggiunto tali vette. L'inserto 16 bit era inoltre
per me un sognare ad occhi aperti. Compro l'ST o l'Amiga?. L'ST costa
di più, l'Amiga meno ma se voglio l'espansione a 1mb costa di più. E il
modulatore video quanto costa?. E' obbligatorio comprarlo?. Che
ricordi.
Alla fine optai per un Amiga espanso che ebbi come regalo di promozione
di quell'anno...
Anche se da Maggio 1988 "studio vit" lascia per "edizioni hobby" sarei
un bugiardo se dicessi (come qualcuno) che la qualità della rivista ne
risentii. Anche grazie alla versione inglese e al boom del C64 la
rivista mantenne gli alti livelli qualitativi dell'annata precedente.
Ora c'era l'"arlecchino" e "la valle della speranza" ma io continuavo a
non avere feeling con i giochi testuali o i giochi strategici alla SSI.
Il S.E.U.C.K era un po' l'evento dell'anno per la rivista con lettori
che mandavano i loro giochi per vederseli recensiti sulla rivista: io
non ci provai nemmeno. Le polemiche intanto continuavano con Matteo
Spadini ("il filosofo") e le critiche ai giochi Thalamus (la software
house della Newsfield editore di Zzap!64) sopravvalutati. Il diario
era di Martin Walker che conoscevo per aver scritto in
passato Rupert & the toymaker party (che giocai tantissimo) e Back
to the future. I giochi recensiti che ricordo ancora ora sono gli
attesissimi seguiti di Impossibile Mission e di Last Ninja, le
polemiche su Great Giana Sisters e su Hawkeye oltre al mitico Street
Fighter...il primo quello con la pulsantiera in gomma che recepiva
quanto forte "premevi"...inutile dire che le versioni 8 bit (ma anche
16bit) erano orribili.
ZZAP! 1989
Diciamoci la
verità. La versione inglese quest'anno vide un cambio di redattori e di
stile notevoli. Io dico assai peggiore altri dicono indirizzato ai
videogiocatori "più giovani". Il fatto che la versione inglese
trattasse sia Amiga che C64 insieme penso creò non pochi problemi alla
redazione italiana. Molti "santini" italiani all'interno delle
recensioni e contenuti spesso e volenteri relativi a giochi contenuti
in "compilation" e "re-release".
Direi che almeno la versione italiana riuscì fino all'estate a mantenere
un livello sufficiente (ottimo il pesce d'aprire di Zak McKraken 2 ma
sonoro di Rob Hubbard...mah!). Da Settembre in avanti caratteri
giganti, spazi vuoti, trucchi che
erano su una sola pagina, recensioni di re-release su una sola
pagina...insomma l'idea che avevo era quella di una rivista fatta di
fretta con redattori molto più interessati a fare bella TGM (vedi in basso) più che
altro.
ZZAP! 1990 e oltre
Nonostante il
C64 conobbe i migliori giochi (almeno tecnicamente) come Turrican e
Creatures in quel periodo tutti gli 8bittisti della prima ora (che
fossero spectrumiani o commodoriani) erano passati ai 16 bit. Chi
rimaneva con gli 8 bit erano di solito i nuovi "videogiocatori",
comunque persone più giovani proabilmente al loro primo home computer.
Non è un caso che la rivista sembra sempre più adatta a un adolescente
o a un preadolescente. Ricordo che rimasi basito dal fatto di vedere
tra i redattori un famoso "pirata/corriere" milanese e non so perchè
continuai a comprare la rivista (almeno fino al numero 52) forse perchè
ero affezionato ma per certo anche a vedere su archive.org i numeri
successivi non penso di essermi perso molto tra caratteri cubitali e
recensioni per PcEngine, Gameboy o varie console (pure a 16
bit...mah!). Non me ne vogliano i redattori dell'epoca, spesso gli
stessi di TGM
(rivista decisamente migliore) ma io ricordo che TGM all'inizio usciva
a metà mese ben dopo Zzap!, poi arrivò a uscire addirittura qualche
giorno prima di Zzap!. La sensazione è che si concentravano, come
detto, soprattutto sull'altra rivista.
COMMODORE TIME 1986-1987
Uno dei primi
produttori di riviste porxo entra nel mondo dei videogiochi (ops
computer) e la cosa è notabile soprattutto relativamente a certe
pubblicità e retro-copertine... Questa rivista costava un botto in
edicola (6.000£) e veniva acquistata
da me solo saltuariamente anche perchè aveva un quarto del contenuto di
natura tecnica e gia all'epoca mi tenevo ben alla larga dai vari
Commodore Computer Club o MC Microcomputer. Non voglio con questo dare
un giudizio su CCC o MCM dico solo che all'epoca ero interessato solo
ai videogiochi. Inoltre le copertine di CT creavano confusione in
quanto, effettivamente, da queste sembravano tutto tranne che una
rivista
di videogiochi. Devo dire che nonostante tutti i difetti non era poi
male ed era inoltre l'unica vera alternativa italiana a Zzap! visto che
Videogiochi News era ormai ridotta ai minimi termini. La
rivista sembra poco
professionale (e lo è), almeno come è impaginata, ma è comunque piena di
informazioni e di recensioni di videogiochi interessanti. Con nessun
giudizio globale pero'. Abbastanza triste vedere i nomi di alcuni
videogiochi e software house storpiati...e non erano solo errori di
battitura!. Errori di congiuntivi e recensioni assurde tipo Gyroscope
2...editore Antisoft/ABC/ADJ (ovvio era una hacking dell'originale),
Camel trophy della Tequila (comparso solo in cassette pirata), giochi
Radarsoft (pubblicati solo in germania e paesi bassi) o videogiochi che
hanno come editore section 8 (see...come no). Ovviamente tutto con
belle schermate di presentazione pubblicate dove compare bella visibile
la dicitura Pier/DNS/2703. Inoltre alcuni articoli e immagini sono
presi direttamente dalla
versione di C&VG inglese (che all'epoca compravo) ovviamente senza
pagarne i diritti!. Con la parte tecnica che come detto non arrivava ad
un quarto della rivista la posta
dei lettori sembrava uscita direttamente da "videogiochi" con domande
(e
risposte) che ricalcavano un po' lo stesso stile.
COMPUTER TIME 1987-1988
Computer time è
il seguito di Commodore Time ed è praticamente identico in tutto per
tutto. L'unica differenza è che non tratta più solo di Commodore 64 ma
pure
altre macchine a 8 bit e a 16 bit (soprattutto Atari ST). Generalmente
è
minimamente non paragonabile a Zzap! e restava comunque una rivista
cara per quello che offriva.
Non così male come si sente dire in giro in ogni caso. Il mio è
un
giudizio comunque a posteriori; ricordo che all'epoca non comprai alcun
numero
di CT quando uscì (anzi credo di non averla mai vista nelle edicole ma
forse mi sbaglio visto che avendo le solite copertine fuorvianti l'avrò
senz'altro battezzata come rivista tecnica non sapendo fosse in realtà
la continuazione di Commodore Time). Fortunamente riuscii a recuperare
gli arretrati qualche anno dopo direttamente dall'editore
Schirinzi/Domus.
VIDEOGAME & COMPUTER WORLD 1988-1989
Questa rivista è
praticamente la continuazione di Computer Time (ex Commodore Time) ma
con un editore diverso. Le copertine cambiano notevolmente ed ora si
che finalmente si capiva senza ombra di dubbio che si trattava di una
rivista di
videogiochi!. Ricordo che con alcuni amici andai direttamente nella
sede della Derby a Milano (o meglio della Domus, perchè la Derby era a
Rho) che, tra l'altro, si trovava proprio vicino a casa mia. E ricordo
ancora come venimmo accolti..."ci è appena arrivato Hollywood poker pro
per Amiga, molto
meglio di Strip poker". Praticamente era una centrale di copiatura di
dischetti (anche se vendevano pure originali e hardware). Chi c'era lì
fu non poco sorpreso nel sapere che io ero interessato principalmente
ad avere qualche arretrato
(la rivista non si trovava sempre in edicola) anche perchè la redazione
non era infatti lì ma fuori Milano.
Non c'è molto da dire rispetto a Computer Time (almeno per i primissimi
numeri), multiformato con ambizioni serie e non alla fine resta e
rimane una rivista di videogiochi. I (pochi) articoli seri scompaiono
presto, rimangono solo le recensioni
di alcune utility ma come detto è una rivista di videogiochi.
Restano le caratteristiche che avevano contraddistinto le precedenti
testate e cioè uno stile molto hobbystico anche se un po' più
professionale delle precedenti, senza alcuna pubblicità di videogiochi
ma pieno di recensioni degli stessi inclusi trucchi e soluzioni di
adventure. Successivamente nell'anno (forse per copiare TUTTE le altre
riviste di
videogiochi del settore) cominciano ad inserire dei voti alle
recensioni.
La rivista fino alla fine degli anni '80 è troppo cara per quello che
offre ed è senz'altro inferiore alle più blasonate The Games Machine e
K nate subito dopo. Cercano infatti in qualche modo di copiarle ma
rimane per sempre una terza/quarta scelta anche dopo a Zzap! e a Guida
ai Videogiochi. La sfortuna di
questa rivista è forse quella di essere sempre uscita in un momento
sbagliato visto che subito dopo (o subito prima) usciva una
pubblicazione concorrente migliore (Zzap! era miglore di Commodore Time
mentre The Games machine era migliore di VG&CW). Discutibile
inoltre
l'operazione editoriale di mettere due numeri arretrati insieme a fare
uscire pubblicazioni dal nome "retrospettiva di..." con copertina
diversa (e io ci ero pure cascato!).
VIDEOGAME & COMPUTER WORLD 1990 e oltre
L'idea di fare diventare la rivista quindicinale era forse un modo per
differenziarsi dalle altre due riviste italiane di videogiochi del
tempo ma per il resto
valutare
adesso i videogiochi con giudizi tipo 8,7 o 8,2 anzichè 87% o 82% di
TGM o gli 870 o 820 di K non credo cambiasse di molto. In questo
periodo per loro fortuna compaiono le prime pubblicità dei distributori
Leader e CTO ma la rivista restava completamente fuori prezzo per
quello che offriva. Il sottoscritto era interessato soprattutto alla
pagina delle
avventure, questa rivista infatti metteva le soluzioni di tutte le
adventure in anteprima rispetto alle altre (alcune volta nello stesso
mese dell'uscita dello stesso!) e quindi veniva acquistata da me
medesimo solo a tale scopo. Interessante notare che venivano pubblicate
scritte in nero su fondale marrone rendendo difficilissima la lettura
ma la cosa era assolutamente voluta evitando così che si facessero
fotocopie. Io stesso andai un giorno al centro copia di Via Andrea
Costa nel tentativo di fotocopiarne alcune ma non ci riuscii tra lo
stupore dello stesso gestore. Successivamente la rivista non si capisce
bene dove voleva andare a
parare con numeri interi (carissimi mi ricordo) fatti esclusavamete con
soluzioni di giochi o diventando un improponibile multiformato (in
trenta paginette) tra recensioni di giochi di computer e delle
millemila console presenti in quel periodo. Ma da fine 1990 in poi la
concorrenza di riviste di videogiochi italiane non era più relativa
alle sole Zzap!, K e TGM... Inutile dire che smisi di
comprare la rivista dopo poco tempo.
THE GAMES MACHINE 1988
Il primo numero
di The Games Machine fu una specie di evento. Largamente anticipato gia
a Giugno per il sottoscritto (che gia acquistava la versione inglese)
fu un ottima notizia considerando che da Giugno era felice possessore
di un Amiga 500 espanso. Sono usciti solo 4 numeri del 1988 ma posso
dire di averli divorati e
di saperli praticamente a memoria, dai giochi recensiti ai loro
giudizi. All'epoca si voleva vedere conversioni di coin-op perfette (o
quasi) ed era un po' una mania/fissa per tutti e pure per il
sottoscritto. Utilizzata soprattutto come lista di videogiochi usciti
in quel mese credo che nessuno si basasse sui giudizi globali per
decidere se acquistare o meno il gioco...Bionic Commando 81% (ma se
David J. Broadhurst aveva problemi con lo scrolling..), Menace 99% (ma
siamo matti?). Resto subito stupefatto dal fatto che la rivista
trattava solo i 16 bit
(Amiga, Atari ST e PC) mentre non trattava minimamente gli 8 bit come
la controparte inglese. Meglio così. Tuttavia qua e la comparivano
recensioni di console a 8 bit come il NES.
THE GAMES MACHINE 1989
Il fatto che quest'anno smisi di comprare le riviste inglesi che
compravo di solito: C&VG (ormai diventata una rivista per ragazzini
con giudizi totalmente fuori di testa) e Commodore User (che in quel
periodo di transizione tra C64 e Amiga non era all'altezza dei fasti di
un tempo) rimanendo con la sola TGM inglese può fare capire quanto mi
piaceva TGM in quell'anno. E soprattutto quanto mi poteva bastare.
Anzi, addirittura alcuni giochi (come 1943 per Amiga) venivano
recensiti solo qui e pure i molti vidoegiochi recensiti per PC e
compatibili (avevo un amico che possedeva un 286!) non si vedevano su
alcun altra pubblicazione. Anche qui posso ricordare tutti i giochi
recensiti nell'anno con tanto
di votazioni; per la verità mentre Zzap! continuava (se nel caso) a
stroncare i videogiochi su TGM i giudizi erano sempre ben al di sopra
del 60% e quasi sempre esagerati forse perchè stupiti dalla bella
grafica (ma di giocabilità nemmeno l'ombra). Le polemiche naturalmente
c'erano ogni mese...il gia citato 1943 per Amiga..strider 95% (colpa
degli inglesi...). Ricordo due giochi in particolare, Pioneer
plague della Mandarin che
era il primo gioco ad utilizzare la modalità HAM con 4096 colori per
Amiga e Federation of Free Traders per Atari ST che portò recensioni
assurde (famosissima la copertina di un TGM inglese) dove si capiva
perfettamente che alcune riviste mettevano voti "ad-minchiam" e manco
ci giocavano realmente. Ad ogni modo quest'anno era anche quello
dell'attesa di vedere vecchi
successi per C64 per i 16bit come IK+ o di conversioni da coin-op che
avevano visto la luce qualche hanno fa sempre su 8bit
(Ghosts'n'goblins, Paradroid, Nebulus ma anche Dragon's lair che mi
aveva fatto venire voglia di prendere un hd o almeno un secondo drive e
pure il SEUCK). Un grande anno per i 16bit..."l'archimedes è la
migliore macchina sul mercato", "la konix spazzerà via tutto e
tutti"...che tempi!.
THE GAMES MACHINE 1990 e oltre
Quando una
conversione viene data in mano a Software Creations, Probe, ICE,
Tiertex ovviamente (almeno per Amiga) è sinonimo di ciofeca. Nomi come
Lilley, Uncle art facevano ad esempio venire i brividi...mentri da nomi
quali ZZKJ, Follin etc ci si aspettava il meglio come per i vari
sviluppatori special fx e una volta imagine Oramai la concorrenza
tra le riviste italiane è tanta e si discute dei differenti giudizi
dati anche se l'unica certezza sono i giochi italiani (Simulmondo in
primis) che ricevono giudizi sempre (troppo) lusinghieri...I Play 3d
soccer 96% (mah!). Polemiche tipo Tv sports baketball (97%) ma almeno
alcuni giochi meritano i giudizi (Lemmings 98%) e finalmente vengono
stroncati giochi che una volta avrebbero ricevuto giudizi super
lusinghieri (Chase HQ 2 52%, Turbo Out Run 55%) o giudizi medi (Black
Tiger 71%, Ghouls'n'ghosts 80%)...credeteci o no sono numeri che
ricordo ancora a memoria... In realtà io ero gia all'epoca possessore
anche di un pc compatibile e
cominciavo a interessarmi di tutti i giochi 3d (Wing Commander in
primis) o delle avventure Sierra...tanto che snobbai Monkey Island (ma
di questo ho gia scritto riguardo a K) ed è un altra storia.
K 1988-1989
Acquistai il
primo numero proprio poco prima di Natale 1988 e rimasi sorpreso (e
contento) dal fatto che i redattori fossero gli stessi dello Studio Vit
di "Videogiochi" e "Zzap!". La rivista prendeva alcuni articoli e
recensioni della rivista inglese "ACE" (che all'epoca non compravo
affatto essendo più affezionato ai vari Zzap!64, C&VG, TGM e CU
inglesi). Era un multiformato, computer 8 e 16 bit oltre che console.
Devo dire
che gia all'inizio la rivista preferiva concentrarsi più sui 16 che
sugli 8 bit tantovero che si può dire che la sua vera principale
concorrente era senz'altro l'italiana TGM piuttosto che Zzap!.
D'altronde il taglio, gli articoli e il modo in cui si presentavano i
giochi era decisamente in veste più adulta, ben più adulta di
TGM...figurarsi quindi rispetto a Zzap!. Molto più probabile così che
il lettore medio possedesse un amiga o un st piuttosto che un c64 o
spectrum.
Rispetto a TGM la posta era migliore, le notizie e gli articoli
migliori, le recensioni migliori, l'angola dell'avventura "il pilgrim"
migliore e c'erano pure le recensioni da coin-op che reinverdivano i
vasti della fu "Videogiochi". Inoltre pur avendo le stesse pagine di
TGM i caratteri inseriti in ogni pagina erano senz'altro il doppio con
un impaginazione migliore. Però a leggerla ricordo bene come tutto
veniva considerato sin troppo
seriamente, in alcuni casi con superiorità (noi siamo quelli che
abbiamo iniziato...) sia nell'angolo della posta, sia nel modo in cui
si rivolgevano ai lettori (non vogliamo sentire parlare più di Amy vs
ST...) e le recensioni decisamente più professionali ma anche meno
"giocose" rispetto a TGM. Menace prese un 678 (anzichè il 99% di TGM)
tuttavia le cantonate le prendevano pure loro (Strider 910, Chase HQ
840...) e come TGM c'era un occhio di riguardo per le software house
italiane (Italy 90 soccer che passa da 623 a 723...). Alla fine non so
spiegare ma K di quel periodo era senz'altro (in tutto
per tutto) migliore di TGM ma il sottoscritto preferiva TGM forse per
l'aspetto assai meno serio (d'altronde si parlava di videogiochi) o
forse perchè ero ancora troppo piccolo per apprezzarne il valore
decisamente superiore rispetto a TGM.
K 1990 e oltre
Inevitabile il
progressivo abbandono degli 8 bit a inizio anni '90 compravo ancora
questa rivista. Ricordo che l'autocompicimento era sempre molto elevato
ed in particolare la diatriba del gioco della Genias Mystere nella
pagina della posta (in risposta a una lettera della stessa Genias!) in
cui non solo rivendicavano il giudizio basso dato al gioco ma anzi
rincaravano la dose dicendo in parole povere che il giudizio doveva
essere pure più basso (ma essendo un gioco italiano avevano chiuso un
occhio...) e che il costo del gioco doveva essere inferiore perchè non
paragonabile alle avventure tipo Sierra. Certo che i tempi dell'Armati
(chi ha orecchie per intendere...) erano ormai terminati... Ricordo che
a quel tempo cominciai sempre di più ad apprezzare K
soprattutto perchè più grandicello. Per dare un idea risolsi Monkey
Island in un giorno e mezzo con i miei amici che non ci credevano ("è
impossibile", "avrai visto la soluzione da qualche parte") ma in
realtà essendo arrivato vicinissimo alla soluzione di Maniac Mansion
(poco prima che fosse pubblicata sulle varie riviste) un gioco semplice
come Monkey Island per me era un scherzo e forse sono l'unico
videogiocatore che lo ricorda ancora a distanza di anni come una
delusione. A maggior ragione (complice il mio inglese oramai non più
scolastico)
mi misi a giocare tutte quelle avventure che una volta non ero riuscito
a fare per limiti soprattutto linguistici...mi riferisco principalmente
alle Magnetic Scrolls, poi lo Zork della Infocom (anni che ne sentivo
parlare ma mai giocato realmente) e pure le Tellarium o CRL / Saint
Brides!. Naturalmente mentre i miei amici impazzivano su Monkey Island
io impazzivo sui vari giochi Sierra (Police Quest e Leisure Suit Larry
soprattutto). Impazzivo con quella interfaccia misto grafica e testo o
con quelle assurdità tipo la mappa di Lytton o peggio ancora per quelle
protezioni
che si trovavano avanti con l'avventura e dovevi cercarti una patch
sulle BBS...
Giocavo insomma anche le avventure uscite negli anni '80 e mi definivo
un "purista"...se negli anni '80 aspettavo con ansia la pagina dei
trucchi per vedere qualche consiglio su qualche avventure oramai le
riviste non mi interessavano più avendo risposte ai miei quesiti
direttamente da altri videogiocatori come me tramite le varie BBS e le
varie reti (fidonet principalmente) che stavano nascendo come funghi in
quel periodo. Oramai capite bene i miei interessi erano sul come
aprire il cassetto
della scrivania di Pat Marales e non mi interessavo più di giochi
arcade, conversioni di coin-op con quelle frotte di nuove riviste per
ragazzini che possedevano SuperNes o Megadrive... Ed è proprio da quel
momento che smisi di comprarle del tutto. Ma se avessi continuato a
comprarne qualcuna avrei senza dubbio comprato "K".